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Il lungo periodo: il segreto delle glaciazioni terrestri…e di Warren Buffett
Educazione finanziaria

Come tutti sappiamo, la Terra in passato ha vissuto periodi molto lunghi (nell’ordine di migliaia di anni) in cui era in buona parte ricoperta di ghiaccio. In effetti, molti segnali indicavano che qualcosa probabilmente era successo, come la posizione di alcuni massi (i cosiddetti massi “erratici”) in luoghi dove non sarebbero mai potuti arrivare, oppure la presenza nel fondovalle di pareti rocciose levigate. La Terra ci parla chiaramente.

Alla fine, siamo arrivati a misurare ben 5 glaciazioni sul nostro pianeta, con una serie più ampia di fenomeni minori. Non si è trattato di episodi, quindi, ma di eventi ciclici.

Una forza sconvolgente e immediata? Non proprio

Una volta compreso quello che era successo, il passo successivo è stato capire, perché era accaduto. Gli scienziati dell’800 brancolavano nel buio: alcuni addirittura ipotizzavano che la glaciazione fosse lo stato normale della Terra, interrotto da periodi di caldo dovuti all’eruzione di mega vulcani che stabilizzavano il clima per lunghi periodi. Tutti concordavano sul fatto che era necessaria una potentissima energia, dirompente e devastante, per ghiacciare l’intero pianeta. E probabilmente anche noi ci immaginiamo un fenomeno di questo tipo, erroneamente influenzati da film catastrofici moderni, come The day after tomorrow, in cui Dennis Quaid vede ghiacciare la Statua della Libertà in pochi secondi.

Fu solo all’inizio del ‘900, grazie allo scienziato serbo Milutin Milankovic, che si comprese che le glaciazioni avvengono per minime modifiche del moto della Terra attorno al Sole, dovute all’effetto gravitazionale della Luna e degli altri pianeti. In altre parole, ogni tanto accade che la Terra non riceva la stessa quantità di radiazioni solari. Milankovic ipotizzò che questo spostamento della Terra causasse inverni rigidissimi, in grado di ghiacciare il pianeta, ma nemmeno questo era corretto.

Non serve una forza enorme per produrre risultati enormi

La spiegazione arrivò dal russo Wladimir Koppen: questi spostamenti minimi del moto della Terra, non causavano inverni rigidi, ma solo delle estati moderatamente più fresche. Il resto lo faceva il tempo. Un’estate più fresca, infatti, lascia un po’ più di neve non sciolta e questo rende possibile un accumulo maggiore l’inverno successivo e quello ancora dopo, fino al punto in cui la neve bianca raccoltasi nel tempo riflette ancora di più i raggi del Sole favorendo un accumulo via via maggiore. La risultante di questo fenomeno è che nel giro di qualche secolo si ghiacciarono interi continenti. È affascinante come il tempo riesca ad amplificare una modesta variazione delle condizioni di partenza.

Warren Buffett: l’oracolo di Omaha

Sono stati scritti centinaia, forse migliaia di libri su Warren Buffett, l’oracolo di Omaha, il più grande investitore di tutti i tempi. Tutti hanno analizzato i grandi successi di un uomo che ha compiuto qualcosa d'incredibile: diventare una delle persone più ricche della Terra, partendo da zero.

La retorica presente in molti di questi libri enfatizza la provenienza geografica di Buffett, fuori dalle rotte di Wall Street e residente nella provincia americana meno brillante (Omaha è nel Nebraska, al centro degli Stati Uniti). Va chiarito però, per essere trasparenti, che il papà di Warren Buffett era un benestante politico della upper class eletto al Congresso degli Stati Uniti, quindi parliamo di una persona in grado di pagare gli studi al figlio alla Columbia Business School e consentirgli di partecipare ai corsi di Benjamin Graham, uno dei padri fondatori delle teorie d'investimento, autore del fondamentale libro L’investitore intelligente, quasi una Bibbia degli investimenti.

Come detto, la bibliografia su Buffett è sterminata, ma il suo segreto è riassumibile in un solo concetto: la sua fortuna non è dovuta al fatto che sia un buon investitore, ma al fatto che è stato un buon investitore per un periodo molto lungo.

E se Buffett si fosse ritirato alla pensione?

Buffett come è noto, ha iniziato a investire a 11 anni, con i guadagni della vendita di caramelle, bevande e giornali. Per inciso, uno dei suoi primi affari, fu di comprare dei flipper e posizionarli dai barbieri locali. Un chiaro esempio di come far fruttare un piccolo capitale.

Il suo personale patrimonio attuale è di circa 120 miliardi di dollari. Di questa fiabesca montagna di soldi, meno dell’1% è stato ottenuto all’età di 50 anni (lo 0,82%). A 65 anni, quando gli uomini normali vanno in pensione, il buon Buffett aveva guadagnato il 9% del suo patrimonio attuale. Questo vuol dire che il 91% delle sue ricchezze è arrivato dopo il 65 esimo compleanno. La fatidica soglia del 50% del suo patrimonio è stata raggiunta a 77 anni e sempre con maggiore velocità, solo 3 anni fa, a 89 anni, nel 2019 aveva guadagnato il 68% del suo attuale tesoro.

C’è qualcuno che si è divertito a fare due calcoli e il curioso risultato ottenuto è che se Warren avesse ottenuto per tutta la vita le performance ottenute nel suo miglior anno, ma avesse deciso di andare a giocare con i nipotini e a golf a sessant’anni, oggi avrebbe un patrimonio di 12 milioni di dollari, contro i 120 miliardi reali.

L’abilità di Buffett è saper investire, ma il suo segreto è il tempo. E come le glaciazioni anche per gli investimenti, non è necessaria un’energia dirompente per risultati enormi, ma costanza e lungo periodo.

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Agosto 2022

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