Nell’ultimo anno, sui conti correnti degli italiani ci sono circa 105 miliardi di euro in più. I recenti dati diffusi dal Centro studi di Unimpresa (su elaborazione di quelli forniti da Banca d'Italia) hanno fotografato la situazione da maggio 2021 allo stesso mese del 2022, evidenziando che le somme parcheggiate in banca da privati e famiglie hanno raggiunto un saldo complessivo di 2.101 miliardi di euro, il 5% in più rispetto a un anno fa.
Nel 3° Rapporto Censis-Assogestioni diffuso a metà maggio (e con dati relativi al terzo trimestre del 2021), si legge inoltre che a causa della pandemia e della crisi finanziaria la propensione al risparmio ha toccato un valore pari al 13,1% del reddito disponibile. Era dell’8,1% nel 2019, prima che l’emergenza stravolgesse gli equilibri di buona parte delle principali economie del mondo. Ma anche in questo caso, una quota rilevante dei capitali risparmiati è in giacenza sui conti correnti. Non solo: estendendo l’analisi, il fenomeno assume proporzioni ancora più significative. Nell’ultimo decennio, la liquidità ha registrato un vero boom, crescendo complessivamente del 32,1%.

Una tendenza che solo parzialmente può essere spiegata dall’attitudine più o meno marcata a mantenere da parte un “tesoretto” per far fronte a eventuali periodi di difficoltà. L’emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, le chiusure nazionali, l’aumento del costo delle materie prime e la conseguente crisi economica, infatti, hanno ridotto drasticamente i consumi. E chi è riuscito a mantenere il suo posto di lavoro e a proseguire senza interruzioni l’attività anche nei periodi di lockdown si è trovato nella condizione di accantonare (involontariamente) una percentuale maggiore di capitali. Ma bisogna anche considerare che nei periodi di crisi, aumenta contestualmente anche l’avversione al rischio. E si tende quindi a mantenere i soldi in giacenza sul conto, seppur infruttifero, in attesa che si presentino momenti migliori per tornare ad investire.

L’inflazione erode i risparmi

Eppure, analisti e osservatori sono tutti concordi nell’affermare che la liquidità ha un costo da non sottovalutare. Si chiama inflazione, e potrebbe ridurre notevolmente i risparmi. Per definizione, infatti, l’inflazione rappresenta “l'aumento generalizzato e prolungato dei prezzi, che genera una contestuale diminuzione del potere d'acquisto”. Significa, quindi, che a parità di stipendi, sulle famiglie grava una spesa media annua maggiore necessaria ad acquistare i normali beni di consumo. E questo provoca una riduzione inevitabile del tenore di vita.

Questa situazione non si manifestava da quasi 15 anni. Dopo la crisi del 2008, infatti, il tasso di crescita dei prezzi si era assestato su una media quasi sempre intorno all’1%. Oggi, invece, stando ai dati provvisori diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e riferiti al mese di agosto, l’indice di inflazione per l’intera collettività è arrivato all’8,4% su base annua. In particolare, hanno accelerato gli energetici (la cui crescita è passata dal +42,9% di luglio al +44,9% di agosto). Mentre anche i beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona hanno raggiunto un +9,7%. Il “carrello della spesa”, quindi, è salito al 9,7%, il valore più alto dal giugno del 1984.

Perché tornare a investire

L’aumento dell’indice di inflazione non ha impatti solo sulla spesa delle famiglie, ma minaccia anche il valore reale della liquidità accantonata sul conto. Perché, di fatto, riduce nel tempo la quantità di beni che si potrebbero acquistare con quella determinata somma di denaro.

Qualche settimana fa la Cgia di Mestre ha analizzato i risparmi al 31 dicembre 2021 (che ammontavano complessivamente a 1.152 miliardi) e ha calcolato che il costo della vita ha già eroso una somma complessiva stimabile in circa 92 miliardi di euro. Questo risultato, spiega in dettaglio l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre, è stato ottenuto considerando che negli ultimi 12 mesi il tasso di interesse applicato ai depositi bancari dagli istituti di credito si è aggirato intorno allo zero, mentre il tasso di inflazione è cresciuto dell’8%. Se questi livelli di inflazione dovessero confermarsi anche nei prossimi anni, ci si troverebbe nella condizione di perdere parte del patrimonio accantonato, inconsapevolmente. E la Banca Centrale Europea, che a inizio anno considerava il ritorno dell’inflazione come una situazione transitoria (cioè destinata a risolversi nel giro di pochi mesi, sicuramente entro l’anno), ha da poco rivisto le sue previsioni a lungo termine: per il 2022, 2023 e 2024 si avranno rispettivamente tassi del 7,3%, 3,6% e 2,1%.

Tornare a investire, dunque, in modo corretto e con il supporto di un professionista di fiducia può rappresentare un’opportunità, soprattutto in un periodo così difficile. Non a caso, nel 3° Rapporto Censis-Assogestioni si legge che quasi la metà dei risparmiatori intervistati si è dichiarata pronta a scongelare un po’ di liquidità. Scomponendo il dato, in dettaglio, il 36,4% del campione ha affermato di essere pronto a investire almeno in parte il contante accumulato, mentre l’11,3% è propenso a puntare su attività finanziarie ad alto rischio. Per quanto riguarda, invece, gli strumenti, il 53,1% ha spiegato che investirebbe in prodotti di risparmio gestito. E mentre diminuisce l’appeal di titoli di Stato e mercato immobiliare, si legge, aumenta l’interesse a optare per soluzioni etiche e rispettose dell’ambiente e dei diritti umani.

Dove orientarsi? L’importanza della diversificazione

La regola aurea per approcciare il mondo degli investimenti, però, è quella di differenziare il più possibile il portafoglio. Cioè indirizzare i propri risparmi in attività finanziarie diverse che consentano da un lato di suddividere il rischio su vari prodotti (es. azioni, titoli di stato, obbligazioni, fondi etc..) e, dall’altro, di contrastare anche gli effetti negativi di potenziali ulteriori rimbalzi dell’inflazione.

Si possono, poi, diversificare anche le durate dell’investimento, affiancando a strumenti a breve termine, altri con scadenze più lunghe. In questo modo, si potrebbe rientrare abbastanza velocemente in possesso di parte dei risparmi così da poterli riutilizzare in caso di necessità o per correggere l’andamento del portafoglio. E’ poi possibile diversificare, ad esempio, anche su più aree geografiche così come su più valute.

E’ poi possibile effettuare acquisti di strumenti finanziari in modo graduale e periodico, ad esempio con un approccio temporale di medio lungo termine, attraverso l’utilizzo dei PAC. I Piani di Accumulo del Capitale consentono di gestire la volatilità dei mercati finanziari, perché permettono di acquistare quote di fondi comuni e Sicav, attraverso versamenti periodici di capitale con importo e frequenza predefiniti.

E’ importante, tuttavia, avere chiaro, che non ogni soluzione di investimento è valida per tutti ma dipende dalle nostre caratteristiche, che poi non sono altro che la nostra conoscenza ed esperienza dei prodotti e dei servizi d’investimento, la nostra situazione finanziaria ed i nostri obiettivi di investimento, intesi come orizzonte temporale, propensione al rischio e aspettative di rendimento.

Per una corretta attività di investimento è inoltre importante svolgere un'attenta pianificazione finanziaria ed il monitoraggio del bilancio familiare che costituiscono un passaggio necessario per la formulazione di obiettivi di spesa, risparmio e investimento.

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima di effettuare scelte d’investimento, leggere la documentazione informativa ufficiale dei prodotti disponibile presso la Banca e i siti degli emittenti. Relativamente ai fondi e sicav prima dell’adesione leggere le informazioni chiave per l’investitore (KIID) che devono essere consegnate e il Prospetto, disponibili in filiale o in tutti i siti delle società di gestione.

Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sul Magazine del sito bper.it sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto di BPER Banca. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili, tuttavia BPER Banca non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. BPER Banca non può essere ritenuta responsabile per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, né come giudizi da parte di BPER Banca sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; BPER Banca non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle.